----- Original Message -----
From: Bairo (by way of
niseema@tin.it) <bairos@tin.it>

 > Da Lina da Pescara, ricevo e giro

 > IL Comune di Pescara sta elaborando un  nuovo Regolamento di Polizia
 > Municipale che sembra vergato dalla mano di Ferdinando II, tant'è
illuminato!!!
 > Sono riuscita a farmi invitare in Commissione (dove andrà prima di
 > approdare in Consiglio comunale). Sono in grado di ribattere punto per
 > punto con proposte diverse ma cosa propongo a proposito del divieto di
 > alimentare i piccioni e affini?


Potete per favore girare il seguente programma operativo a Lina di Pescara?
spero le possa servire.
grazie,
doramilla.

"Programma  operativo di Gestione, Tutela e controllo Demografico dei
piccioni"
(di Daniela Casprini per AnimaLex- Comitato d'Iniziativa  per una
"Legislazione Giusta" in  favore degli Animali Non-Umani
animalex1@libero.it )

Programma  proposto e attuato nel comune di Pietrasanta (LU). Naturalmente,
abbiamo operato in un piccolo comune e il nostro intervento si e' limitato
soltanto laddove i piccioni erano fortemente concentrati presso un antico
edificio (abitato) e l'intolleranza aveva prodotto innumerevoli
avvelenamenti e altre cattiverie simili...Intollerenza ufficializzata anche
dal comune con un'ordinanza di cattura e sterminio dei piccioni e sospesa
soltanto con il nostro pressante intervento e avanzamento del programma in
questione. Rispetto a quanto pubblicato fino a ora (1° e 2° numero della
rivista Animalisti Italiani), ultimamente siamo riusciti a ottenere il
compimento del programma completo, Oasi dei Piccioni inclusa.
La vecchia ordinanza di soppressione dei piccioni e' stata del tutto
revocata ed una nuova ordinanza a tutela dei volatili, da noi redatta, e'
stata recepita dal comune. Allego anche il testo della nostra ordinanza, con
la premessa che il divieto di pasturazione dei piccioni in essa contenuto e'
finalizzato a prevenire una serie di situazioni sfavorevoli per gli animali:
-pasturazione da parte di cittadini...che li catturano per cibarsene;
-con il divieto di pasturazione risulta più difficile anche l'avvelenamento
tramite mangimi da parte dei soliti noti (gia' abbondantemente denunciati);
-distribuzione di cibo avariato, ammuffito o comunque non idoneo al
mantenimento della salute degli animali;
-una maggiore e incontrollata quantità di cibo contribuirebbe a
intensificare le covate quindi favorirebbe l'aumento demografico dei
piccioni, mentre adesso la quantità di granaglie distribuita giornalmente e'
sufficiente alla sopravvivenza dei volatili.
Naturalmente, il divieto di pasturazione non significa che i piccioni
vengono affamati, in quanto abbiamo provveduto a esculdere da tale divieto
gli stessi addetti alla gestione e al controllo dei piccioni, che possono
distribuire giornalmente le granaglie fornite gratuitamente dal comune.
Dette granaglie sono composte da: mais, cereali, legumi e oleaginose (- da
escludere i classici mangimi destinati all'allevamento dei piccioni in
quanto contengono frammenti di conchiglie il cui alto tasso di calcio
favorisce la riproduzione).

Riporto qui di seguito, in sintesi, i vari passi e le modalità d'intervento
che abbiamo attuato, cercando poi di sviluppare una traccia di quelli che
potrebbero essere spunti utili per applicare un Programma simile in una
realtà diversa, più estesa, come una città vera e propria.

Il "problema piccioni" di Pietrasanta era non tanto il numero degli stessi
quanto una eccessiva concentrazione di questi in uno specifico antico
edificio abitato. La colonia era stabile in quel sito in quanto questo
offriva una serie di profonde feritoie nel muro e perché i piccioni venivano
alimentati, in maniera eccessiva e sbagliata qualitativamente, nella piazza
sottostante.
Nell'attesa di  far accettare in toto il Programma e la successiva
costruzione dell'Oasi, abbiamo contenuto il numero di piccioni dell'edificio
con i prelievi delle uova, con l'ausilio della gru degli elettricisti (con
cabina e braccio estensibile) del comune.
I prelievi venivano effettuati da novembre a gennaio ogni 15 giorni circa e
da febbraio a ottobre anche settimanalmente. Abbiamo raccolto soltanto le
uova che, poste su una pila, apparivano quasi trasparenti. Se questi
mostravano parti in cui la luce non filtrava e l'uovo risultava più pesante,
venivano delicatamente riposti in quanto contenevano sicuramente un pulcino
vivo.  Questa operazione sembra macchinosa e lunga, invece richiede soltanto
qualche secondo in più. Certo e' che nel suo insieme questo tipo di
approccio, estremamente rispettoso della vita dei piccioni, richiede una
certa disponibilità regolare da parte dei volontari.
La pasturazione controllata dei piccioni e' stata spostata e autorizzata dal
comune in altre zone adiacenti, per abituare gradualmente i colombi a
frequentare aree sempre piu' vicine al luogo dove e' poi sorta l'oasi, fino
ad arrivare all'oasi stessa in cui i piccioni passano adesso tutta la
giornata trovandovi cibo e acqua corrente. Con la costruzione dell'oasi si e
' provveduto (dopo 2 anni e mezzo di prelievo delle uova!)
gradualmente -durante gli ultimi prelievi - a chiudere le feritoie non
occupate dai piccioni  con della rete (quella a maglia esagonale da pollaio,
piuttosto fitta) ottenuto il consenso delle Belle Arti in quanto l'edificio
in questione e' del 1200.
Dunque, l'edificio e la piazza non sono più frequentati assiduamente dai
piccioni, cosa che automaticamente ha fatto cessare l'inaccettabile fenomeno
degli avvelenamenti, dei maltrattamenti e delle uccisioni.
L'Oasi dei Piccioni e' situata a circa 200 mt. in linea d'aria dall'edificio
sopracitato e a circa mt.100 da piazza del Duomo, in una zona verde della
collinetta sovrastante il paese.
E' perimetrata da un recinto in rete con siepi e un cancelletto consente l'
accesso.
All'interno vi e' una vasca per l'acqua di abbeveraggio, con un galleggiante
per assicurare che il livello dell'acqua rimanga sempre costante.
Tre torrette in legno alte - da terra fino alla tettoia- mt.3, 20 circa e
ognuna di queste ha, su due facce, 40 buchette per ospitare 80 piccioni (40
coppie per ogni torretta X 3 torrette= 240 piccioni). Una scala permetterà
di continuare, in maniera molto piu' agile, a prelevare le uova dalle
torrette con una frequenza dettata più dalle esigenze dei volontari che
dalla disponibilità del mezzo meccanico del comune.
Nella parte più alta all'interno del recinto, si trova il ricovero per i
feriti: un gabbiotto interamente coperto di rete (anche sul fondo), sia
quella grossa e resistente che quella fitta esagonale, per evitare che
eventuali predatori entrino a fare stragi. Dentro il gabbiotto abbiamo
sistemato delle casette di legno poste per terra, facilmente raggiungibili
anche dai piccioni non in grado di volare.
Attualmente i piccioni vengono alimentati dentro il recinto dell'oasi, dove
possono trovare ospitalità, acqua, tranquillità ed eventualmente le cure
necessarie.
Purtroppo, ad oggi, siamo ancora ad apportare alcuni piccoli accorgimenti
necessari, come l'apposizione di un filo elettrico a basso voltaggio lungo
il recinto esterno come deterrente per i gatti della zona che più volte sono
entrati nel recinto, scoraggiando i piccioni e rischiando di far  fallire il
nostro progetto...

Di fatto pero', i volatili (non solo i piccioni!) di Pietrasanta sono
protetti da un'ordinanza comunale, alimentati gratuitamente dal comune e
hanno a disposizione un'area tutta loro: situazione ben diversa dalle stragi
autorizzate di qualche anno fa!

Non solo Pietrasanta...
Per proporre un Programma del genere in città con caratteristiche diverse da
quelle di Pietrasanta e dintorni, e' necessario ripartire comunque da questo
principio: Si tratta di creare le condizioni affinché i colombi trovino
conveniente vivere in luoghi per loro predisposti, sottraendoli laddove
costituiscono "motivo" di intolleranza e maltrattamento.
Naturalmente il tutto deve essere concertato con il Comune che deve
dimostrare  disponibilità per accogliere il Programma animalista e fornire
gli apporti necessari a realizzarlo.
In una grande città, sarà necessario prendere i contatti con chi solitamente
nutre i piccioni, per fare un censimento anche se approssimativo. E'
necessario poi capire dove i piccioni trovano rifugio e se questo crea le
solite situazioni di intolleranza. Di concerto con il sindaco si devono
individuare delle aree adatte a ospitare l'oasi dei piccioni. L'oasi può
essere posta sia in luoghi all'aperto (come Pietrasanta) sia in soffitte o
sottotetti di palazzi comunali o su terrazze a tetto. Questi luoghi hanno il
vantaggio di avere facile accesso agli addetti per il prelievo delle uova,
la periodica pulizia (ed eventuale prelievo di feci per le analisi
parassitologiche), l'eventuale somministrazione di cure. A questo si deve
affiancare necessariamente una pasturazione controllata nella qualità e
nella quantità (vedi sopra). Una ordinanza a tutela dei piccioni e per la
gestione delle oasi disseminate nel territorio comunale puo' regolare i
rapporti e le responsabilità dei gestori del Programma, oltre a tutelare i
colombi, naturalmente. In questo modo avremo un numero di piccioni cittadini
contenuto e controllato, animali sani e protetti, un rapporto
cittadini-animali equilibrato e responsabile.

Ci sono Amministrazioni cittadine che spendono milioni e milioni per
dissuasori a spunzoni (spesso sono trappole mortali per i volatili che vi
rimangono impigliati), centraline e dissuasori elettrici (economicamente
costosissime e quindi non proponibili ovunque oltreché crudeli se
posizionate vicino a nidi abitati...), mangimi sterilizzanti (non selettivi
e non controllabili quantitativamente nell'assunzione individuale),
sterilizzazione chirurgica dei maschi (con la conseguente altissima
mortalità durante la cattura e l'intervento stesso e ovviamente lo
sproporzionato rapporto beneficio/costo). Tutti questi metodi "alternativi"
alle famigerate soppressioni dei piccioni sono comunque discutibili da un
punto di vista etico e anche puramente funzionale, ma sono certamente
preferibili  (e da seguire personalmente) se proprio non si riesce a far
passare un Programma come quello descritto sopra e attuato.

Infine, per ritornare brevemente a questo Programma da noi proposto e
realizzato su Pietrasanta, vorrei evidenziare un altro aspetto dal risvolto
positivo: Laddove si riesca ad avere la disponibilità dell'Amministrazione,
si pone comunque il problema di chi sia disposto a gestirlo e a seguirlo.
Con un costo molto inferiore agli altri sistemi sopracitati (dissuasori,
sterilizzazioni e mangimi sterilizzanti) e' possibile affidare tale servizio
a quei cittadini piu' sensibili, privati (pensionati, studenti, meno
abbienti) e associazioni  animaliste, che possono prestare la propria opera
quotidiana per la pasturazione dei piccioni e soltanto periodica per il
prelievo, la pulizia e il controllo delle oasi. Il costo di queste
prestazioni e' limitato e certamente inferiore a qualsiasi altro
provvedimento - meno attento al vero rispetto degli animali- il comune metta
in atto, costituendo peraltro anche una campagna di educazione civile e
creando così dei lavori socialmente utili.

(Daniela Casprini, per Animalex-
animalex1@libero.it ).


§§§


             Ordinanza n.67 del O6/O7/1999 Comune di Pietrasanta

                                IL SINDACO

-Ritenuto opportuno richiamare tra le proprie competenze, nel quadro di un
corretto rapporto uomo animale ambiente la tutela degli animali come
finalità pubblica;

-Ritenuto che il maltrattamento e l'uccisione degli animali sia contrario
al corrente senso di rispetto verso gli stessi contrastando con i loro
diritti e con la sensibilità del cittadino;

-Ritenuto altresì che sia contrario al principio fondamentale della
pacifica coesistenza fra gli uomini e gli animali e al diritto alla vita di
tali creature prive di difesa;

-Vista la Legge N.157 del 11/O2/1992 contenente norme per la protezione
della fauna selvatica omeoterma e per il prelievo venatorio e la relativa
legge regionale di recepimento 12/O1/1994 n.3;

-Richiamata la Dichiarazione Universale dei Diritti degli Animali
proclamata a Bruxelles il 12/O7/1978 e la Carta dei Diritti dell'Animale
dell'UNESCO del 15/10/1978, relativamente ai principi generali in esse
contenuti;

-Richiamato altresì l'art.727 c.p. e 638 c.p. concernenti rispettivamente
il maltrattamento di animali e l'uccisione o danneggiamento di animali
altrui;

-Valutato tuttavia che si rende necessario conciliare i principi poc'anzi
richiamati  con le esigenze di tutela dell'igiene del territorio correlate
al numero dei piccioni ivi presenti e alla loro indiscriminata pasturazione;

-Visto l'art.38 L.142/90.


                                  ORDINA

a far data dalla pubblicazione del presente provvedimento e' fatto assoluto
divieto:

-di distribuire cibo ai piccioni, qualora ciò non avvenga da parte di
addetti autorizzati secondo le disposizioni del Piano di Gestione,
Controllo e Tutela degli stessi concordato dall'Amministrazione Comunale con
gli enti e organismi preposti;

-di distribuire, versare acqua o liquidi contenenti sostanze dannose,
velenose o inquinanti per i volatili;

-di chiudere, ostacolare imprigionare i volatili o i loro pulcini nei
luoghi di nidificazione e negli edifici;

-di recare disturbo ai volatili ospiti dell'Oasi, danneggiare la struttura
della stessa o comunque accedervi se non autorizzati;

                               ORDINA altresì

-che chi sia interessato a prestare la propria opera per la gestione delle
colonie di piccioni ottenga il rilascio di apposita autorizzazione, su
parere delle associazioni animaliste cointeressate al citato Piano;

-che gli addetti autorizzati allo svolgimento delle loro funzioni tengano
ben visibile un tesserino di riconoscimento recante gli estremi della
autorizzazione comunale citata;

-è revocata la precedente Ordinanza n°389/95*


ferme restando le sanzioni di cui ai citati art.638 e 727 c.p. nei
confronti di coloro che pongano in essere qualsivoglia forma di
maltrattamento dei piccioni e dei volatili in genere, nonché quelle
previste dalla legislazione speciale in materia di tutela delle acque
dall'inquinamento e di tutela dell'ambiente in genere, le violazioni della
presente ordinanza verranno punite con la sanzione pecuniaria di £.100.000
in caso di recidiva la somma da corrispondere a titolo di pagamento in
misura ridotta e' pari a £.500.000

E' fatto obbligo a chiunque spetti di osservare e far osservare la presente
Ordinanza.
Il Sindaco---------

*la vecchia ordinanza di cattura e soppressione dei piccioni.